EN Some moments during the Eucharistic celebration of the Episcopal Conference of Tanzania during its ad limina visit, in the parish church of Our Lady of La Salette in Rome. Cardinal Pengo Polycarp is the titular bishop of our parish.
PL Kilka zdjęć z Mszy św. w kościele Matki Bożej Saletyńskiej w Rzymie, Konferencja Episkopatu Tanzanii z okazji wizyty ad limina w Rzymie. Nasz kościół w Rzymie jest przypisany kardynałowi Polikarpowi Pengo.
IT Alcune istantanee circa la celebrazione eucaristica della Conferenza episcopale della Tanzania in visita ad limina, nella chiesa parrocchiale N.S. de La Salette in Roma. Il cardinale Pengo Polycarpo e’ il titolare della nostra Parrocchia.
Carissimi confratelli, S. Pasqua 2014
“Portate a tutti la gioia del Signore risorto” (Liturgia)
E’ con queste parole conclusive della liturgia della Risurrezione che desidero farvi giungere i miei più sinceri e fraterni auguri di Buona e Santa Pasqua a nome anche del Consiglio e dell’Amministrazione Generale.
Mi auguro che il cammino della Quaresima appena conclusa ci abbia visti tutti impegnati in un profondo rinnovamento spirituale personale e comunitario. Per molti di voi questo cammino è stato compiuto assieme anche a tanti fedeli laici che frequentano abitualmente le nostre parrocchie e a coloro che abbiamo avuto la fortuna di incontrare nel ministero itinerante della predicazione quaresimale.
Insieme ringraziamo il Signore che anche quest’anno ci ha invitati a convertirci per adeguare sempre più il nostro stile di vita a quello di Gesù. Così facendo ci ha offerto una provvidenziale opportunità, come dice Papa Francesco, di “risvegliarci, di scuoterci dal torpore e dal rischio di andare avanti per inerzia”.
L’annuncio della Risurrezione, se accolto nella fede, riempie di senso vero la nostra vita e la nostra storia di religiosi. Solo se uno ha fatto l’esperienza non facile del cammino purificatore della Quaresima può gustare la novità, la bellezza e la gioia di questo annuncio.
Celebrare la Pasqua vuol dire quindi mettere, alla luce del Risorto, un rinnovato motivo di fiducia e di speranza in noi stessi, nella vita di comunità e nel nostro ministero; essere pronti a liberarsi non solo dalla routine che spesso rende insignificanti le nostre giornate ma anche ad impegnarsi nella conversione del proprio cuore diventando testimoni credibili della vita nuova inaugurata da Cristo.
Assieme alla gioia della Pasqua vorrei condividere con voi anche la gioia della celebrazione di alcuni eventi che hanno caratterizzato la vita della nostra Congregazione in questi ultimi tempi:
Il 19 marzo, festa di S. Giuseppe, il distretto della Svizzera ha celebrato il 90° anniversario della Scuola di Untere Waid, aperta nel 1924. Come “Scuola Apostolica” per molti anni ha accolto e accompagnato nella loro formazione decine e decine di giovani desiderosi di diventare Missionari de la Salette. Conclusa l’esperienza del seminario la scuola è stata aperta ai giovani di ambo i sessi fino a diventare un moderno liceo, rinomato e apprezzato in tutta la città di St. Gallen e dintorni. Questo strumento di evangelizzazione e di promozione umana è diventato con il tempo anche un luogo privilegiato di diffusione del messaggio salettino e di promozione del carisma della Riconciliazione. Il sincero grazie mio e della Congregazione si fa incessante preghiera perché il “Gymnasium La Salette”, che tanto bene ha fatto per i giovani fino ad oggi, resti sempre fedele alla sua carta di fondazione operando di comune intento con la comunità salettina presente in loco e con la Chiesa locale.
Il 7 aprile il nostro confratello P. Robert Harder MS (distretto della Svizzera) ha compiuto 100 anni! E’ il 1° Missionario de La Salette che arriva a questa veneranda età. Anche se provato dai molti anni e da qualche comprensibile acciacco continua a vivere nella comunità di Untere Waid, ancora in piena autonomia, sostenuto dall’affetto dei confratelli. Egli ha trascorso tutta la sua vita in Angola ove è giunto nel lontano 1946 con il primo gruppo di missionari salettini provenienti dalla Provincia Svizzera. La sua vita di religioso e di sacerdote si è sempre identificata con la missione. Ha fondato nel 1975 la “ Congregazione delle Suore di S. Caterina” per l’evangelizzazione e la promozione umana e spirituale delle ragazze che, con le sue 130 religiose, è presente in Angola, Spagna e Italia. Uomo di preghiera e di genuina spiritualità, parla volentieri a chiunque lo interpelli della sua esperienza missionaria in Angola. Anche se ora vive in Svizzera il suo cuore è sempre in terra africana. Con lui vogliamo ringraziare il Signore per il dono di una così lunga vita e anche per tutto il bene che ha fatto come missionario in mezzo al popolo angolano per tanti e tanti anni! Ad Multos Annos, caro P. Robert e che la Vergine de La Salette continui a proteggerti!
Dal 29 marzo al 5 aprile assieme a P. Adilson sarei dovuto andare in visita a Mons. Claude Rault, vescovo del Sahara(Algeria) in conformità alla decisione n.15 del Capitolo Generale 2012. Ma anche questa volta, come già lo scorso anno, la richiesta del Visto non ha avuto successo. Dato che alla fine del mese di giugno Mons. Rault sarà di passaggio a Roma, in quell’occasione lo incontrerò e parlerò con lui della strategia da adottare per poter entrare nel paese. Vi manterrò al corrente degli sviluppi di questa delicata trattativa.
Come già avete appreso dalla “lettera mensile” di marzo, P. Efren ed io ci siamo recati in Tanzania su invito Mons. Methodius Kilaini, vescovo ausiliare di Bukoba, con l’intento di studiare la fattibilità di aprire una presenza salettina in diocesi in un prossimo futuro. A breve sarà redatto un completo resoconto che sarà inviato ai Provinciali e quindi a tutta la Congregazione. Vi invito a pregare perché lo Spirito Santo illumini il Consiglio Generale a perseguire solo quelle scelte che corrispondono al progetto che Dio e la Vergine de La Salette hanno sulla nostra Congregazione.
Un ulteriore motivo di gioia è il sapere che in Haïti, dove lavorano 3 confratelli del Madagascar, ci sono dei giovani che chiedono di far parte della nostra famiglia religiosa. Il Capitolo Generale 2012 (dec. n.14), pur non escludendo a priori il reclutamento nel paese, non ha fornito tuttavia alcun criterio “concreto” per metterlo in atto. Anche se la situazione è accattivante e ci entusiasma molto, un pizzico di prudenza accompagnata da un serio discernimento sul da farsi non deve mai mancare. Invito le Province interessate, Madagascar e America del Nord, a trattare insieme questo problema in tutti i suoi aspetti (reclutamento, luoghi, formazione, personale, finanze). Da parte mia e del Consiglio Generale ci sarà la massima attenzione e non mancherà una fattiva collaborazione. Anche questo “progetto” affidiamolo alla materna preoccupazione di Maria, nostra Madre. Ella non mancherà di farci conoscere il cammino da compiere insieme come Congregazione a servizio della Chiesa e del mondo di oggi.
Il giorno 13 aprile, Domenica delle Palme, inizieremo la PPP 2014. Tutto il Consiglio Generale sarà per un mese sulla Santa Montagna per realizzare questo programma. I partecipanti saranno 18. Siamo veramente contenti perché questo numero comprende anche quattro Suore di Nostra Signora di La Salette. Chiediamo a tutti di unirsi a noi nella preghiera.
Assieme al Consiglio Generale e agli altri membri della casa generalizia auguro ad ognuno di voi – postulanti, novizi, seminaristi, religiosi di ogni età, malati o in crisi, ovunque siate, una Buona e Santa Pasqua di Risurrezione. Questi auguri desidero estenderli anche a tutti i gruppi dei “laici salettini” che condividono con noi l’ansia dell’annuncio gioioso del Vangelo alla luce del messaggio di riconciliazione della Vergine piangente de La Salette.
Tutti benedico nel Signore Risorto!
Silvano, ms
Nella sezione Degno vedere... c'e un nuovo film Pellegrinaggio e testimonianze al Santuario della Madonna della Salette 14 settembre 2013.
Auguri a Padre Harder!
Padre Roberto Harder MS ( Distretto Svizzera) 7 aprile finisce 100 anni. Attualmente vive nella comunità in Untere Waid in Morschwille ( Svizzera) .
Nato a Nederburen / St.Gallen dai genitori Matteo e Magdalena Hasler. Avendo nove anni aveva letto la biografia di San Teresa e voleva essere un sacerdote. Nel 1934 si iscrive alla Scuola Apostolica del Waid. Nel noviziato a Friburgo è entrato nel 1936, e nella stessa città ha finito studii di teologia e si è laureato nel 1944. Un anno prima della laurea, il 29 giugno 1943 e stato ordinato sacerdote. Tre anni dopo la sua ordinazione è andato in missione in Angola. Lavorava come missionario in Caluquembe, Tchindjendje e Hanha. ( Per scoprire dove trovare questi vilaggi, si deve vedere la mappa della provincia dell'Angola alla versione in lingua portoghese) Lavorando a Tchindjendje nel 1965, ha avuto un'idea a dedicarsi per la catechesi e formazione per le donne , che in seguito ha assunto la forma di una Congregazione religiosa delle Suore di S. Caterina da Siena. Per raggioni della salute Padre Harder tornò in Svizzera nel 2004. Nel 2013, Padre Celestino Muhatili MS ha fatto una intervista con lui, del quale una parte si può vedere qui, sotto.
Carissimo P. Robert Harder, anzitutto un particolare saluto dalla Città Eterna.
Non potendo farlo di persona, tramite P. Belarmino, Segretario Generale, desidero farti pervenire speciali voti augurali a nome mio e del Consiglio Generale per la fausta ricorrenza del tuo 100° Compleanno. Oggi con te siamo tutti grati al Signore per il dono di una sì lunga vita tutta dedita all’annuncio del Vangelo in terra di Angola, come religioso e missionario della Madonna de La Salette.
Conosciamo bene quanto tu abbia amato quella terra e quante energie abbia profuso in favore di tanta gente incontrata sul tuo cammino di sacerdote.Sappiamo anche che ogni occasione è buona per te di parlare agli ospiti di passaggio nella comunità di Untere Waid della missione in Angola, fiore all’occhiello della Provincia svizzera dal 1946, 1°centenario dell’Apparizione. Oggi sei attorniato da tanti amici, confratelli e dalle Suore da te fondate che vogliono condividere con te questo meraviglioso e veramente “ speciale, in quanto unico” giorno di festa.
Tutti sono qui per dirti il loro sincero e riconoscente grazie per tutto il bene che hai fatto e seminato nei loro cuori e in tante persone avvicinate e guidate dal tuo spirito sacerdotale e salettino in terra di Angola.La Congregazione, della quale fai parte da ormai 77 anni, è fiera di te come uomo e come religioso salettino e prega il Signore perché ti conceda salute, pace e serenità per il tempo, che ancora starai in mezzo a noi. La Vergine de La Salette, come ha già fatto fino ad oggi, continui ad esserti vicina come Madre e guida spirituale. Un abbraccio forte e una speciale benedizione, carissimo P. Robert Harder e Ad Multos Annos!
Fraternamente tuo, P. Silvano Marisa MS
Superiore Generale
At our La Salette Shrine in Twin Lakes, WI, there is a beautifully crafted bronze statue of Our Lady of La Salette. This statue has an intriguing history.
A friend of our Missionaries found it in an antique store in San Francisco. It seems that for years this statue was placed at the entrance of an old gold mine. It was a custom of the miners to touch the statue as they would enter the mine. After the mine closed the statue eventually found its way to the store and ultimately to our Shrine at Twin Lakes.
No one knows how the statue began its odyssey to a mine’s entrance and then to the antique store in San Francisco. But this is just another example of how the Virgin of La Salette can touch our lives, sometimes in some very circuitous ways.
This story illustrates the fact Our Lady of La Salette has a remarkable ability of getting around, of showing up in the most unexpected or out of the way places. It leaves you wondering who did this, when and how?
Mary’s visit to La Salette was very different from many of her other apparitions. For example, Mary did not ask that a basilica be built there although later a beautiful shrine church would spring up atop this alpine mountain to commemorate this event and to serve its many pilgrims. She did not mandate any special devotion other than to pray well. And yet today we have many prayers, hymns and devotions dedicated to Our Lady of La Salette.
Also she did not say anything about the need to establish a religious community. She simply asked these two simple children to make her message “known to all her people”. Yet amazingly not one but two religious foundations can trace their genesis to Mary at La Salette: The Missionaries of Our Lady of La Salette and the Sisters of Our Lady of La Salette.
We are reminded that Mary’s parting words to Maximin and Melanie – to make her message known to all her people – was addressed to us all and each of us has our own unique manner of accomplishing this mission.
Written by Fr. Jerry Lebanowski, M.S.
Nel centro vocazionale "San Pietro Celestino di Isernia, sabato 15 Marzo dalle 15,oo alle ore 16,30 si è svolto il ritiro vocazionale che aveva come tema: Dio ti ama personalmente. Dopo l'accoglienza e la presentazione da parte di P. Celeste del cammino vocazionale in Diocesi ( mostra anche la "catena vocazionale" ) i giovani si presentano e si passa poi nella cappella del centro per l'ora di adorazione. Nella prima parte, coondotti dalla Parola, ci siamo aperti all'ascolto e al dialogo affettivo con il Signore Gesù, attualizzato dall'intervento di Don Antonio vicerettore del Seminario. Nella seconda parte abbiamo seguito con grande interesse la testimonianza di un seminarista che ci ha fatto toccare con mano lo sviluppo del dialogo personale con Gesù nel momento della scelta, abbiamo poi pregato un salmo e chiuso con la preghiera vocazionale. Ci siamo poi fatta una foto ricordo con l'impegno a contraccambiare la visita: il 4 maggio andremo noi a Chieti.
P. Celeste Cerroni MS
I seminaristi incontrano i gruppi Samuel-Emmaus animati dalla pastorale giovanile
Sabato 15 marzo, noi giovani della Pastorale Giovanile della diocesi Isernia- Venafro ci siamo riuniti nella Chiesa “Santa Maria Assunta” di Isernia per animare e vivere il tanto atteso incontro tra i bambini e alcuni seminaristi del Seminario Regionale di Chieti, venuti a Isernia proprio per noi, per testimoniare la loro Vocazione! Preparare dei momenti così particolari, che possano essere capiti anche dai bambini più piccoli, non è sicuramente semplice, ma siamo stati capaci di farlo perché con l’aiuto di Don Enzo, sin dall’inizio delle varie preparazioni, ci siamo fatti guidare dallo Spirito Santo. È stata una giornata intensissima, indimenticabile e nello stesso tempo ci siamo anche divertiti tantissimo!! Abbiamo aperto questo incontro accogliendo tutti i presenti (bambini, ragazzi, genitori, sacerdoti, seminaristi, suore..) con dei bans che richiamavano proprio il tema della giornata: “Amati e Chiamati”. Quest’ultimo nome perché il fulcro della giornata è stato proprio quello di ascoltare le testimonianze dei seminarti, le loro Vocazioni. Penso che questo sia stato uno dei momenti che più mi ha fatto riflettere sulla Volontà di Dio, sui progetti d’amore che ha per ognuno di noi. Non è stato assolutamente difficile fa recepire questi messaggi ai bambini, tant’è che loro stessi hanno concluso l’incontro rappresentando le esperienze di vita dei quattro seminaristi con delle simpaticissime scenette. Tra balli, canti, giochi e dialoghi abbiamo avuto la possibilità di divertirci, di far divertire gli altri e di capire che la strada del Signore è imprevedibile, bella, meravigliosa e che ti realizza la vita in pieno; confidando in lui tutto ciò che inizialmente appare impossibile, diventa possibile!! Un GRAZIE a tutti coloro che hanno permesso di poter organizzare questa STUPENDA giornata, a tutti i partecipanti e soprattutto un GRAZIE specialissimo a Gesù e a Maria!!!
Michela Castaldi
Riflettendo sulla secolarizzazione che colpisce tanti Paesi dell’Occidente, mi viene in mente una domanda che Gesù stesso ha posto : « Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra » ? (Luca 18,8). A questa domanda, molti sostengono che la fede scomparirà con la Chiesa. Da un lato, hanno ragione perché nel mondo di oggi, soprattutto in Occidente, sono tante le chiese vuote la domenica. Secondo l’espressione della Madonna a La Salette, solo alcune donne anziane vanno a messa. I giovani fuggono dalle parrochie; invece di andare in chiesa, preferiscono visitare i centri commerciali. E’ la ragione per laquale molti dicono che i centri commerciali sono diventati le nuove cattedrali del nostro tempo. Nelle grandi città del mondo, infatti, se uno vuole incontrare i suoi amici, gli basta fare un giro in questi luoghi di ritrovo. Cambiano veramente le cose : molti cristiani hanno abbandonato la chiesa e non vanno più lì per pregare ma per fare il turismo. Ecco perché molti sostengono che, al suo ritorno, Gesù non troverà più la fede sulla terra.
La mia riflessione sul comportamento dei cristiani di oggi non mi permette però di condividere perfettamente questo punto di vista. E’ vero che tante sono le chiese quasi vuote la domenica in Occidente ; ma chiesa vuota non significa necessariamente assenza di fede. Anche se la casa di Dio è vuota, il cuore dell’uomo non è mai vuoto ; c’è sempre uno spazio per Dio dentro di noi. L’essere umano, infatti, è un essere finito fatto per l’infinito. Chi di noi pùo dire con certezza che coloro che non frequentano più la chiesa sono veramente senza vita spirituale ? Non hanno perso completamente la fede ; ma è piuttosto il loro modo di vivere la fede, che cambia. Andare a pregare in chiesa non è più interessante per molti cristiani ; preferiscono pregare da soli a casa. C’è poca gente durante la messa domenicale, ma se il parroco organizza qualche processione in onore dei santi, le strade sono gremite di gente. Anche i non credenti ci tengono. Le processioni diventano un elemento essenziale della fede di tanti cristiani. Il Dio degli uomini di oggi non rimane più da solo in chiesa ma esce per strada e fa il giro della città con la gente. Certamente quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà ancora la fede sulla terra, ma solo per strada. Se vogliamo che Gesù ritorni in chiesa, dobbiamo cambiare la nostra visione della fede.
C’è una grande sfida che la Chiesa deve affrontare in Occidente : la privatizzazione della fede. E’un problema legato al cambiamento della mentalità. Cambia la mentalità e cambia anche la visione della fede. Abitualmente quando si parla di essa, si fa sempre riferimento alla Chiesa : l’appartenenza alla Chiesa, infatti, è un’ espressione di une fede vissuta. Nel mondo odierno però, molti cristiani pensano che la fede sia piuttosto un fatto privato del credente, cioè una cosa da vivere da solo senza Chiesa o comunità. Credono in Dio ma non appartengono a nessuna parrocchia ; pregano da soli ma non in comunità. Anche se si va in chiesa qualche volta, ci si va solo quando la comunità parrocchiale non è presente. Si agisce da soli e non ci si vuole sottomettere a nessuna autorità religiosa. Questa situazione ci permette di concludere che siamo veramente in cammino verso la privatizzazione della fede. L’Occidente ha privatizzato l’economia e vuole anche privatizzare la fede. Tale atteggiamento conduce però ad un pericolo : la perdita dell’essenziale.
La privatizzazione della fede è una minaccia per tutta la Chiesa. E’ una minaccia perché molti cristiani insistono soltanto sulla dimensione personale di essa. Certamente la preghiera personale o individuale fa parte integrante della vita cristiana ; un vero cristiano deve saper pregare da solo. Nel Vangelo, infatti, Gesù stesso si ritira spesso a pregare da solo nel luogo silenzioso. Non dovremmo dimenticare però che la fede cristiana ha anche una dimensione comunitaria o ecclesiale. Gli Atti degli apostoli ci raccontano che i primi cristiani pregavano in comunità e celebravano insieme l’eucaristia. E’ questa dimensione comunitaria della fede che i cristiani di oggi minimizzano un pò. Poi, privatizzandola, lasciano da parte tutti i sacramenti. Per i partigiani della « fede fai da te », infatti, non c’è né comunità, né sacramenti : ognuno per conto suo. Non si rendono conto che essi costituiscono una parte essenziale della fede cristiana; la Madonna l’ha già ricordato nel suo messaggio a La Salette.
Il messagio de la Salette ci può condurre all’essenziale della fede. Durante la sua apparizione sulla montagna, infatti, la Madonna ci ricorda anzittuto l’importanza della messa domenicale : « D’estate, a messa vanno solo alcune donne anziane. Gli altri lavorano di domenica. D’inverno, quando non sanno che fare, vanno a Messa, ma solo per burlarsi della religione » (NDS). Insistendo sul rispetto del settimo giorno, la Madonna mette in evidenza la dimensione comunitaria ed ecclesiale della fede cristiana. Anche se i cristiani hanno bisogno di stringere un’ amicizia personale con Dio, devono anche imparare a pregare insieme. Così hanno fatto i primi cristiani e gli apostoli nell’attesa della venuta dello Spirito Santo.
Poi, la Vergine Maria ha anche sottolineato l’importanza dei sacramenti nella vita dei credenti, in modo particolare il sacramento dell’eucaristia e quello della riconciliazione. Infatti, l’insistenza sul riposo domenicale non è soltanto un riferimento alla natura comunitaria della fede, ma è anche un invito a partecipare all’eucaristia. E’ tutto il popolo di Dio che si deve nutrire di tale sacramento secondo il messaggio della Madonna. Ricordiamo però che là dove non c’è Chiesa, non c’è eucaristia.
Infine, mettendo l’accento sulla conversione, la Madonna ci invita a rivalorizzare il sacramento della riconciliazione, parte fondametale della nostra fede. Tutto il messaggio della Salette, infatti, è un invito alla riconciliazione. E’ un messaggio sempre attuale che può aiutarci ad affrontare i problemi della privatizzazione della fede; leggendolo, vediamo chiaramente che i sacramenti sono importanti nella vita dei credenti e che Dio ha sempre bisogno della Chiesa.
Abdon Alphonse Randriamirado ms