Henryk Przezdziecki

Henryk Przezdziecki

Mons. Filiberto de Bruillard fonda i Missionari de La Salette
In una seconda lettera del 1° maggio 1852 il Vescovo annuncia alla diocesi la costruzione del Santuario sulla montagna della apparizione: la benedizione della prima pietra avviene il 25 dello stesso mese. Inoltre il vescovo fonda una comunità di missionari diocesani incaricati di ufficiare il Pellegrinaggio nella stagione estiva, e di predicare missioni in diocesi durante l’inverno. Essi si chiameranno Missionari di Nostra Signora de La Salette.
Ecco parte del testo: “ Per quanto importante sia l’erezione di un Santuario, vi è qualcosa di più importante ancora: sono dei ministri della religione, destinati a servirlo, a rac¬cogliere i pii pellegrini, a far loro ascoltare la parola di Dio, a esercitare verso di loro il ministero della ricon-ciliazione, ad amministrare l'augusto Sacramento dei no¬stri altari, ad essere per tutti i dispensatori fedeli dei misteri di Dio e dei tesori spirituali della Chiesa (1 Cor. 4,1).
« Questi sacerdoti si chiameranno Missionari di No¬stra Signora de La Salette; la loro istituzione e la loro esistenza, come il santuario stesso, saranno un monu¬mento eterno, un ricordo perenne della misericordiosa Apparizione di Maria.
« Questi sacerdoti, scelti fra molti per essere i mo¬delli e gli ausiliari del clero della città e delle campagne, avranno una residenza abituale nella città episcopale. Sog¬giorneranno sulla Montagna durante la stagione dèi pel¬legrinaggi; durante l'inverno evangelizzeranno le diverse parrocchie della Diocesi...
« Questo corpo di Missionari è come il sigillo messo alle altre iniziative che, per la grazia di Dio, ci è stato concesso di promuovere...
« Un nuovo santuario a Maria, un corpo di missio¬nari diocesani: queste due opere non sono diventate pos¬sibili che in conseguenza dell'Apparizione e ne perpetue¬ranno la memoria per sempre ».
Il Vescovo scelse alcuni membri del suo clero e li inviò sulla S. Montagna con la sua benedizione, ma senza denaro e senz'alloggio. Conosciamo i nomi di questi primi volenterosi: Burnoud, superiore, Sibillat, Denaz (8). Nel 1853 si aggregarono Bonvallet, Archier, Chevrier, Ri¬chard, Berlioz e altri.
Il Vescovo pensava a questi Missionari come ad un corpo di Sacerdoti oblati che vivono in comunità che, d’estate, animano il Santuario e, d’inverno, la Diocesi. Essi saranno Ministri della Parola, dispensatori dei Santi misteri in vista della Riconciliazione.
Passati gli ottantasette anni, il Vescovo rende pubbliche le sue dimissioni il 21 novembre 1852, e il 26 la nomina del suo successore il vicario generale di Aix: Jacques Marie Achille Ginoulhiac.
Mons. Ginouilhiac ,Vescovo Legislatore Il nuovo vescovo , dinanzi al polverone degli oppositori, riprende in mano il fatto de la Salette e, con estrema lucidità e dettagliate argomentazioni, conferma la scrupolosità del giudizio canonico del suo predecessore del 19 settembre 1951. I primi missionari, a contatto con il messaggio, intuiscono che Maria chieda loro un impegno più profondo, desiderio che viene sintetizzato da P. Denaz dopo una novena :
LETTERA DI P. DENAZ A MONS. GINOULHIAC del 4 Agosto 1855
Monsignore, giunto all’ultimo giorno della nostra novena e, prevedendo che le occupazioni di domani potrebbero togliermi il tempo di rendervi conto del risultato, per quanto mi riguarda, io vengo a deporre il mio voto ai vostri piedi o monsignore. La vita religiosa con i suoi tre voti, temporanei per ora, ma con l’intenzione di renderli perpetui dopo questo periodo, intenzione e tendenza formulate nella costituzione come condizione di ammissione ai voti temporanei, tale è la mia scelta e tale è il mio voto.
I motivi che mi hanno determinato sono i seguenti:
1- Io sono convinto che Nostra Signora de La Salette vuole una Congregazione che sia in rapporto con l’importanza e l’estensione dell’opera che Lei stessa è venuta ad iniziare sulla Montagna de La Salette il 19 settembre 1846. E di conseguenza ella vuole una congregazione che abbia in se stessa delle condizioni di vita e di durata; che possa estendersi al di là dei confini della diocesi che ne è la culla e il centro: che possa avere in ogni luogo delle succursali, così come il Santuario principale venga riprodotto tramite cappelle locali erette sotto il medesimo titolo e in ricordo della stessa Apparizione.
2 – La Congregazione di Nostra Signora de La Salette non può offrire tali condizioni di durata e di estensione senza la base dei voti di obbedienza, di povertà ecc.
3 – Lo scopo della Divina Messaggera deve essere di opporre ai costumi della società uno specifico rimedio. Ora se non mi inganno, i mali che corrodono la società sono la cupidigia, la sensualità il desiderio di dominio. I Missionari di Nostra Signora de La Salette devono, dunque, opporvi il distacco volontario, la vita di mortificazione e penitenza, virtù che non possono sussistere senza i tre voti di povertà, di castità di obbedienza.
Tali sono, Monsignore, i motivi che hanno determinato la mia scelta. I mezzi di sussistenza di questa congregazione si troveranno nell’opera stessa. Sua Eccellenza può impegnare queste risorse per la durata dei voti temporanei e al termine di tali voti, il Sovrano Pontefice, che riceverà i voti perpetui, sanzionerà la concessione perpetua degli utili dei Pellegrinaggi e dell’opera. Il Vescovado può conservare la nuda proprietà degli immobili. I Religiosi di Nostra Signora de La Salette avranno un solo e medesimo interesse con la Congregazione dei Missionari. La coabitazione e l’armonia non potranno sussistere con altre condizioni. Voglia Sua Eccellenza gradire questa espressione semplice e sincera del desiderio e delle intenzioni, che osa esprimere Monsignore, il più piccolo e il più inutile, ma al contempo il più riconoscente e sottomesso fra i suoi figli in Cristo e Maria.
Questo documento fa parte della carta di fondazione del nostro Istituto. Il Vescovo non solo aveva suggerito la novena di preparazione, scrive la prima costituzione dei Missionari de La Salette e il 2 Febbraio del 1858 riceve nelle sue mani i primi voti Religiosi. Per cui la società dei missionari diocesani diventa una comunità religiosa. In questo cammino di ricerca è anche molto importante la figura del P. Archier. E’ proprio in questo anno che viene accolto in noviziato un giovane sacerdote della Diocesi di Aix en Provence da dove proveniva il Vescovo, il P. Silvano Maria Giraud che sarà il religioso che con più profondità è entrato nel mistero e nella grazia de La Salette.
Mons Armand-Joseph Fava
Questo vescovo che proveniva dalla Martinique aiuta l’istituto, dinanzi le lacrime di Maria e l’invio missionario, a dare una preminenza a quest’ultimo “Fatelo passare a tutto il mio popolo”. Spinge l’Istituto a diventare di diritto pontificio nel 1878 e addirittura, nel 1880 benedice i primi missionari che partono per la Norvegia.
Il nuovo istituto In conclusione possiamo dire. I Missionari della Salette devono la loro origine a Maria e alla chiesa. Il cuore e il Carisma del nuovo Istituto è l’apparizione e il Messaggio di Maria. Ma le opere di Dio si realizzano attraverso la Chiesa e noi; in quest’opera abbiamo: de Bruillard sapiente vescovo fondatore; Ginouilhiac vescovo legislatore; Fava vescovo della spinta missionaria. Dall’altro lato, in questo cammino di discernimento, vi erano tre grandi missionari: Denaz, Archier e Giraud.
P. Celeste Cerroni

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O Padre,
fa’ sorgere fra i cristiani
numerose e sante vocazioni al sacerdozio,
che mantengano viva la fede
e custodiscano la grata memoria del tuo Figlio Gesù
mediante la predicazione della sua parola
e la celebrazione dei Sacramenti
con i quali tu rinnovi continuamente i tuoi fedeli.

Donaci santi ministri del tuo altare,
che siano attenti e fervorosi custodi dell'Eucaristia,
sacramento del dono supremo di Cristo
per la redenzione del mondo.

Chiama ministri della tua misericordia, che,
mediante il sacramento della Riconciliazione,
e alla luce del Messaggio de La Salette,
diffondano la gioia del tuo perdono.

Fa', o Padre, che la Chiesa accolga con gioia
le numerose ispirazioni dello Spirito del Figlio tuo e,
docile ai suoi insegnamenti,
si prenda amorevolmente
cura delle vocazioni al ministero sacerdotale
e alla vita consacrata.

Sostieni i Vescovi, i sacerdoti, i diaconi,
i consacrati e tutti i battezzati in Cristo,
affinché adempiano fedelmente la loro missione
al servizio della gioia del Vangelo.

preghiera per le vocazioni, composta da Benedetto XVI e in parte completata dalla Commissione Teologica Mariana.

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1- UNA MADRE TRA DI NOI


Dal Vangelo di Giovanni 19, 25-27
25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.26Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». 27Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé.
Questo è il Vangelo che la chiesa ha scelto per la messa de La Salette. Per chi sale al Santuario e per noi oggi, dopo aver ascoltato il Messaggio, la prima esperienza concreta è questa: A La Salette Maria appare come una Madre tra noi.
a- Massimino nel vedere questa Bella Signora che piangeva e soprattutto il vestito che aveva dice in un interrogatorio: “sembrava una mamma di Valjouffraj venuta su questo monte a piangere”. Infatti la Madonna aveva cuffia, scialle, un bel vestito, il grembiule, questo era il vestito festivo delle donne di quei paesi di montagna. Ha poi aggiunto: “io volevo dirle: non piangete, vi consoleremo noi”
b- I due ragazzi odono all’improvviso una voce, come una musica all’orecchio che li invita: “venite avanti figli miei, non abbiate paura” I ragazzi attratti dalla dolcezza di questo invito corrono incontro a Lei che nel frattempo si alza e fa 4 passi. Che madre! Oggi, all’inizio di questo incontro, dice anche a noi: Vieni avanti figlio mio, non aver paura, sono qui per raccontarti una grande e bella notizia.
c- Con quanta tenerezza Lei, per 6 volte, nel suo Messaggio pronuncia l’espressione “Figli miei” e una volta al singolare dice:”ma tu figlio mio”.
d- Sei volte, parlando di Gesù, lo chiama “Mio Figlio”. Maria appare a La Salette per aiutare “noi suoi figli” ad incontrare suo Figlio. Lei è la Madre del Vangelo che ci porta a Gesù e ci dice:”fate tutto quello che vi dirà”. Questo è anche il cammino che faremo in questi giorni che culmineranno nella celebrazione del perdono di Assisi
e- Se contempliamo la seconda scena dell’Apparizione vediamo Maria con i piedi per terra e i due ragazzi talmente vicini a Lei che “ nessuno poteva passare tra loro e Lei”. Guardate che bella questa Madre che, piangendo, si piega per parlare con i suoi figli. Oggi si china su di noi. Vuole parlare a ciascuno di noi.
Canto: Vergin de La Salette


2- MADRE DI RICONCILIAZIONE


Maria è invocata come la Riconciliatrice dei Peccatori. Diciamo insieme:
“ Nostra Signora de La Salette Riconciliatrice dei peccatori,pregate sempre per noi che a Te ricorriamo.”

Nella Messa in Onore della Madonna de La Salette la preghiera dataci dalla Chiesa dice:
“O Dio, che hai riconciliato a te il mondo nel sangue prezioso del tuo Figlio e a Lui,ai piedi della Croce hai associato Maria, sua madre, come Riconciliatrice dei peccatori, per la sua materna intercessione concedi a noi il perdono delle colpe e una rinnovata esperienza del tuo amore”.
1° Segno: IL CROCIFISSO DE LA SALETTE
RICONCILIARSI CON DIO

Maria appare con questo grande Crocifisso sul petto. I bambini, mentre fissano la Madonna, durante il lungo discorso, si accorgono che la sorgente di tutta quella luce che impregna la vita della “Bella Signora” e crea un alone che avvolge anche loro due è il Crocifisso che porta sul suo cuore. E’ talmente luminoso che a momenti sembrava vivo, che si muovesse. Non ci ricorda “L’agnello immolato che sta ritto dinanzi al Padre e intercede per noi?” (Apocalisse). E’ il Crocifisso/Risorto, il Cristo della Pasqua, il centro della vita di Maria e che deve diventare anche il centro della nostra vita.
Ai lati del Crocifisso vi è il martello che serve per inchiodare, quindi segno del peccato. Le tenaglie servono per togliere i chiodi, quindi segno della riparazione e del nostro impegno a lenire e curare le ferite dei Crocifissi di oggi; sono il segno della chiamata di tutti alla santità.
A La Salette Maria piangendo ci chiede di ritornare a Dio; infatti inizia il suo Messaggio ricordandoci il peccato centrale “Se il mio popolo non vuole sottomettersi”. Il nostro peccato ci fa rivivere il peccato di Adamo ed Eva che consiste nel non voler vivere da figli di Dio, ma nella superbia, essere come Lui
Poi Maria piangendo ci ricorda che questo rifiuto di Dio si concretizza: a- Nel rifiuto del giorno della festa e del Signore:
“ Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo e nessuno me lo vuol concedere”
b- Invece di adorare il nome di Gesù, infatti non c’è altro nome nel quale veniamo salvati, Lei dice:
“coloro che conducono i carri non fanno che bestemmiare il nume di mio Figlio. Sono queste le due cose che tannto aggravano il braccio di mio Figlio”
Per ritornare a Lui, nella seconda parte del Messaggio, Maria ci indica questa via:
- pregare bene ogni giorno sera e mattino
- celebrare consapevolmente e attivamente la domenica come giorno del Signore in cui la comunità si riunisce attorno al Risorto e alla sua mensa, fatta della Parola e del Pane
- vivere in pienezza il tempo di grazia e “favorevole” della conversione e del perdono dei peccati
- vivere intensamente la quaresima che ci porta riscoperta della vera identità di Gesù e ,con Maria, ci si rimette alla sua sequela.
- sapere che ogni nostro attimo e la storia di ogni essere umano è avvolta dalla presenza e dall’amore di Dio (terra di Coin).
L’icona centrale dell’Apparizione de La Salette è Maria ai piedi della Croce di Gesù.

 

2° Segno: Maria appare con il Grembiule Riconciliarsi con il fratello


A La Salette vi è anche l’icona di Maria di Nazareth “la Serva del Signore”.
- Appare con il grembiule del servizio e per farsi capire dai ragazzi, Maria nella seconda parte del Messaggio parla il dialetto di Corps.
– Piange perché vi è la carestia, ed è proprio della concretezza di una madre il modo con cui Maria ci parla del grano, patate,noci,uva che si guastano; soprattutto piange perché i bambini “muoiono tra le braccia dei loro cari”.
- Maria ci dice: “E’ per colpa vostra e voi non ci fate caso”. Infatti in quel periodo come oggi a farla da padrone è l’egoismo ( i ricchi si accaparravano il grano per venderlo ad un prezzo maggiore; oggi la nostra società al centro mette la finanza, il guadagno e non il servizio dell’uomo)
– Maria, come Gesù nell’ultima cena, si presenta con il grembiule e ci chiede di ritornare ad essere suoi figli; se siamo suoi figli siamo fratelli tra noi. Ecco il forte invito della Serva del Signore: * Ricostituite la fraternità, come?: *” Con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace” (Ef 4,1-2)
* Superate il vostro egoismo e apritevi alla solidarietà e non abbiate paura di mettere i nostri piccoli doni (cinque pani e due pesci) nelle mani di Gesù; Lui solo saprà moltiplicarli ed evitare che tanti nostri fratelli muoiano di fame sia materiale che spirituale.
* Diventate la Chiesa del grembiule! Solo se avremo servito, potremo parlare e saremo creduti. Maria vuole accendere il nostro cuore e il nostro impegno per il volontariato, per il servizio, nelle nostre comunità parrocchiali, a favore dei poveri e, per chi è chiamato da Gesù e da Maria, fare di tutta la sua vita un dono a Dio e ai fratelli.

3° Segno: Maria appare con le scarpe Riconciliarsi con il creato
     Maria appare a La Salette come una donna matura (50 anni?) e non come la giovane della grotta di Massabielle (Lourdes). A differenza della altre apparizioni, a La Salette appare con le scarpe, prima si siede sulla roccia della Montagna poi cammina sul prato per 40 metri. – Perché ha le scarpe? * Ci vuole dire che Lei è la nostra sorella, anche Lei creatura; Lei che è “l’Immacolata” e la “Tutta santa” come la pregheremo nella festa dell’Assunta, scende nel Valloncello del Sezia per dirci simbolicamente che scende nei nostri valloncelli prodotti dal peccato. Ci chiede di ritornare a Suo Figlio; guidati da Lei che ci dice : “andiamo, figli miei” ci chiede di metterci alla sua sequela, seguirlo sulla via della Croce per raggiungere la Gloria. Infatti L’apparizione de La Salette termina con l’icona dell’Assunta. * Il prato sul quale poggiava i suoi piedi in quel periodo, dopo un’estate molto calda, era secco e aveva il colore giallo/avorio del deserto. Maria ci dice: come nel libro della genesi, il giardino della Creazione che l’uomo doveva custodire e coltivare è diventato,a causa del peccato, con il diluvio un luogo di morte, cosi voi con il vostro peccato avete ridotto il giardino di Dio in un deserto, dove c’è fame, morte, guerra, rifugiati. * Nel Messaggio di Maria dopo il primo “se” che abbiamo meditato poco sopra, proprio al centro del Messaggio pronuncia il secondo: “Se si convertono”. Ecco perché Maria appare a La Salette: per dirci che la conversione non è un’illusione; è una vera possibilità, gratuitamente dataci dal suo Figlio, morto per tutti perché tutti vivano in lui. La nostra conversione verso Dio e i fratelli sarà vera se ritorneremo ad amare la terra “la nostra casa comune.

“Possiamo affermare che il primo messaggio che La Salette offre al pellegrino è il suo rapporto con il creato proprio lì dove si sente piccolo e grato di poter contemplare uno scenario così bello”.(Heliodoro). La creazione è il primo libro attraverso il quale Dio ci parla. Il deserto deve tornare ad essere il giardino della creazione o della Risurrezione. Nel giardino della Risurrezione Maria Maddalena ( e oggi anche noi) si sente dire: “Donna perché piangi?” Poi Lei si rivolge all’ortolano e dice ” Se l’hai portato via tu dimmi dove l’hai posto che andrò a prenderlo”. Sentendosi chiamata per nome “Maria” scopre che il custode del giardino della Risurrezione è il Risorto. Noi chiamati per nome da Maria qui a Salmata dobbiamo scoprire che la custode di “nostra Madre Terra”, del giardino terrestre, è Maria che nel messaggio dice: “ mi è stato affidato il compito... - da chi? Da Gesù- ma voi non ci fate caso”

Possiamo perciò scoprire come Maria, con la sua apparizione voglia farci ricuperare le tre dimensioni strutturali che derivano dalla creazione: Riconciliti con Dio, con i fratelli e con il creato. Nessuno può viverne una tralasciando le altre. Ciascuno è impegnato sui tre fronti e ciascuno in maniera diversa secondo la sua vocazione, che se è cristiana non può tralasciare nessuna delle tre dimensioni; rotta una relazione si rompono tutte tre.
Solo con queste tre dimensioni essenziali l'uomo è riconciliato con se stesso.

MARIA  MADRE DI RICONCILIAZIONE

1- UNA MADRE TRA DI NOI

Dal Vangelo di Giovanni 19, 25-27

25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.26Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!».27Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé.

Questo è il Vangelo che la chiesa ha scelto per la messa de La Salette. Per chi sale al Santuario e per noi oggi, dopo aver ascoltato il Messaggio, la prima esperienza concreta è questa: A La Salette Maria appare come una Madre tra noi.

a- Massimino nel vedere questa Bella Signora che piangeva e soprattutto il vestito che aveva dice in un interrogatorio: “sembrava una mamma di Valjouffraj venuta su questo monte a piangere”. Infatti la Madonna aveva cuffia, scialle, un bel vestito, il grembiule, questo era il vestito festivo delle donne di quei paesi di montagna. Ha poi aggiunto: “io volevo dirle: non piangete, vi consoleremo noi

b- I due ragazzi odono all’improvviso una voce, come una musica all’orecchio che li invita: “venite avanti figli miei, non abbiate paura” I ragazzi attratti dalla dolcezza di questo invito corrono incontro a Lei che nel frattempo si alza e fa 4 passi. Che madre! Oggi, all’inizio di questo incontro, dice anche a noi: Vieni avanti figlio mio, non aver paura, sono qui per raccontarti una grande e bella notizia.

c- Con quanta tenerezza Lei, per 6 volte, nel suo Messaggio pronuncia l’espressione “Figli miei” e una volta al singolare dice:”ma tu figlio mio”.

d- Sei volte, parlando di Gesù, lo chiama “Mio Figlio”. Maria appare a La Salette per aiutare “noi suoi figli” ad incontrare suo Figlio. Lei è la Madre del Vangelo che ci porta a Gesù e ci dice:”fate tutto quello che vi dirà”. Questo è anche il cammino che faremo in questi giorni che culmineranno nella celebrazione del perdono di Assisi

e- Se contempliamo la seconda scena dell’Apparizione vediamo Maria con i piedi per terra e i due ragazzi talmente vicini a Lei che “ nessuno poteva passare tra loro e Lei”. Guardate che bella questa Madre che, piangendo, si piega per parlare con i suoi figli. Oggi si china su di noi. Vuole parlare a ciascuno di noi.

Canto: Vergin de La Salette

2- MADRE DI RICONCILIAZIONE

Maria è invocata come la Riconciliatrice dei Peccatori. Diciamo insieme:

Nostra Signora de La Salette Riconciliatrice dei peccatori,pregate sempre per noi che a Te ricorriamo.”

Nella Messa in Onore della Madonna de La Salette la preghiera dataci dalla Chiesa dice:

“O Dio, che hai riconciliato a te il mondo nel sangue prezioso del tuo Figlio e a Lui,ai piedi della Croce hai associato Maria, sua madre, come Riconciliatrice dei peccatori, per la sua materna intercessione concedi a noi il perdono delle colpe e una rinnovata esperienza del tuo amore”.

1° Segno: IL CROCIFISSO DE LA SALETTE

RICONCILIARSI CON DIO

Maria appare con questo grande Crocifisso sul petto. I bambini, mentre fissano la Madonna, durante il lungo discorso, si accorgono che la sorgente di tutta quella luce che impregna la vita della “Bella Signora” e crea un alone che avvolge anche loro due è il Crocifisso che porta sul suo cuore. E’ talmente luminoso che a momenti sembrava vivo, che si muovesse. Non ci ricorda “L’agnello immolato che sta ritto dinanzi al Padre e intercede per noi?” (Apocalisse).                                    E’ il Crocifisso/Risorto, il Cristo della Pasqua, il centro della vita di Maria e che deve diventare anche il centro della nostra vita.

Ai lati del Crocifisso vi è il martello che serve per inchiodare, quindi segno del peccato. Le tenaglie servono per togliere i chiodi, quindi segno della riparazione e del nostro impegno a lenire e curare le ferite dei Crocifissi di oggi; sono il segno della chiamata di tutti alla santità.

A La Salette Maria piangendo ci chiede di ritornare a Dio; infatti inizia il suo Messaggio ricordandoci il peccato centrale “Se il mio popolo non vuole sottomettersi”. Il nostro peccato ci fa rivivere il peccato di Adamo ed Eva che consiste nel non voler vivere da figli di Dio, ma nella superbia, essere come Lui

Poi Maria piangendo ci ricorda che questo rifiuto di Dio si concretizza: a- Nel rifiuto del giorno della festa e del Signore:

Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo e nessuno me lo vuol concedere

b- Invece di adorare il nome di Gesù, infatti non c’è altro nome nel quale veniamo salvati, Lei dice:

coloro che conducono i carri non fanno che bestemmiare il nume di mio Figlio. Sono queste le due cose che tannto aggravano il braccio di mio Figlio

Per ritornare a Lui, nella seconda parte del Messaggio, Maria ci indica questa via:

- pregare bene ogni giorno sera e mattino

- celebrare consapevolmente e attivamente la domenica come giorno del Signore in cui la comunità si riunisce attorno al Risorto e alla sua mensa, fatta della Parola e del Pane

- vivere in pienezza il tempo di grazia e “favorevole” della conversione e del perdono dei peccati

- vivere intensamente la quaresima che ci porta riscoperta della vera identità di Gesù e ,con Maria, ci si rimette alla sua sequela.

- sapere che ogni nostro attimo e la storia di ogni essere umano è avvolta dalla presenza e dall’amore di Dio (terra di Coin).

L’icona centrale dell’Apparizione de La Salette è Maria ai piedi della Croce di Gesù.

2° Segno: Maria appare con il Grembiule                                              Riconciliarsi con il fratello

A La Salette vi è anche l’icona di Maria di Nazareth “la Serva del Signore”.

- Appare con il grembiule del servizio e per farsi capire dai ragazzi, Maria nella seconda parte del Messaggio parla il dialetto di Corps.  

– Piange perché vi è la carestia, ed è proprio della concretezza di una madre il modo con cui Maria ci parla del grano, patate,noci,uva che si guastano; soprattutto piange perché i  bambini “muoiono tra le braccia dei loro cari”.

- Maria ci dice: “E’ per colpa vostra e voi non ci fate caso”. Infatti in quel periodo come oggi a farla da padrone è l’egoismo ( i ricchi si accaparravano il grano per venderlo ad un prezzo maggiore; oggi la nostra società al centro  mette la finanza, il guadagno e non il servizio dell’uomo)                               

– Maria, come Gesù nell’ultima cena, si presenta con il grembiule e ci chiede di ritornare ad essere suoi figli; se siamo suoi figli siamo fratelli tra noi. Ecco il forte invito della Serva del Signore:                                * Ricostituite la fraternità, come?:                                                           *” Con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace” (Ef 4,1-2)

* Superate il vostro egoismo e apritevi alla solidarietà e non abbiate paura di mettere i nostri piccoli doni (cinque pani e due pesci) nelle mani di Gesù; Lui solo saprà moltiplicarli ed evitare che tanti nostri fratelli muoiano di fame sia materiale che spirituale.

* Diventate la Chiesa del grembiule! Solo se avremo servito, potremo parlare e saremo creduti. Maria vuole accendere il nostro cuore e il nostro impegno per il volontariato, per il servizio, nelle nostre comunità parrocchiali, a favore dei poveri e, per chi è chiamato da Gesù e da Maria, fare di tutta la sua vita un dono a Dio e ai fratelli.

3° Segno: Maria appare con le scarpe                                         Riconciliarsi con il creato

Maria appare a La Salette come una donna matura (50 anni?) e non come la giovane della grotta di Massabielle (Lourdes). A differenza della altre apparizioni, a La Salette appare con le scarpe, prima si siede sulla roccia della Montagna poi cammina sul prato per 40 metri.                             Perché ha le scarpe?                                                                              * Ci vuole dire che Lei è la nostra sorella, anche Lei creatura; Lei che è “l’Immacolata” e la “Tutta santa” come la pregheremo nella festa dell’Assunta, scende nel Valloncello del Sezia per dirci simbolicamente che scende nei nostri valloncelli prodotti dal peccato. Ci chiede di ritornare a Suo Figlio; guidati da Lei che ci dice : “andiamo, figli miei” ci chiede di metterci alla sua sequela, seguirlo sulla via della Croce per raggiungere la Gloria. Infatti L’apparizione de La Salette termina con l’icona dell’Assunta.                                                                                  * Il prato sul quale poggiava i suoi piedi in quel periodo, dopo un’estate molto calda, era secco e aveva il colore giallo/avorio del deserto. Maria ci dice: come nel libro della genesi, il giardino della Creazione che l’uomo doveva custodire e coltivare è diventato,a causa del peccato, con il diluvio un luogo di morte, cosi voi con il vostro peccato avete ridotto il giardino di Dio in un deserto, dove c’è fame, morte, guerra, rifugiati.                                                                 * Nel Messaggio di Maria dopo il primo “se” che abbiamo meditato poco sopra, proprio al centro del Messaggio pronuncia il secondo:            “Se si convertono”. Ecco perché Maria appare a La Salette: per dirci che la conversione non è un’illusione; è una vera possibilità, gratuitamente dataci dal suo Figlio, morto per tutti perché tutti vivano in lui. La nostra conversione verso Dio e i fratelli sarà vera se ritorneremo ad amare la terra “la nostra casa comune.

Possiamo affermare che il primo messaggio che La Salette offre al pellegrino è il suo rapporto con il creato proprio lì dove si sente piccolo e grato di poter contemplare uno scenario così bello”.(Heliodoro). La creazione è il primo libro attraverso il quale Dio ci parla. Il deserto deve tornare ad essere il giardino della creazione o della Risurrezione. Nel giardino della Risurrezione Maria Maddalena ( e oggi anche noi) si sente dire: “Donna perché piangi?” Poi Lei si rivolge all’ortolano e dice ” Se l’hai portato via tu dimmi dove l’hai posto che andrò a prenderlo”. Sentendosi chiamata per nome “Maria” scopre che il custode del giardino della Risurrezione è il Risorto. Noi chiamati per nome da Maria qui a Salmata dobbiamo scoprire che la custode di “nostra Madre Terra”, del giardino terrestre, è Maria che nel messaggio dice: “ mi è stato affidato il compito... - da chi? Da Gesù- ma voi non ci fate caso”

Possiamo perciò scoprire come Maria, con la sua apparizione voglia farci ricuperare le tre dimensioni strutturali che derivano dalla creazione: Riconciliti con Dio, con i fratelli e con il creato. Nessuno può viverne una tralasciando le altre. Ciascuno è impegnato sui tre fronti e ciascuno in maniera diversa secondo la sua vocazione, che se è cristiana non può tralasciare nessuna delle tre dimensioni; rotta una relazione si rompono tutte tre.

Solo con queste tre dimensioni essenziali l'uomo è riconciliato con se stesso.

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30 – 07 / 4 – 08 /   2015

“..proclamando il vangelo di Dio, Gesù diceva:

"Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino;

convertitevi e credete nel Vangelo".(Mc 1,14b-15)

"Se si convertono" (Maria a La Salette)

PROGRAMMA:

Giovedì 30 luglio:

Dalle ore 16,00: Arrivo, accoglienza e sistemazione dei vari gruppi;

Ore 19,00: Presentazione dell’esperienza e momento di preghiera.

Ore 19,30: Cena

Ore 20,30: presentazione e animazione culturale (avvisare i responsabili dei vari gruppi affinché ogni paese arrivi all'incontro già con una proposta di animazione);

Ore 22,30: Silenzio.

 

Venerdì 31 luglio:

Ore 8,00: Colazione

Ore 9,00: Preghiera Inghilterra

Ore 9,30: Maria madre di riconciliazione (P. Celeste)

                        Testimonianza

                        Gesto

Ore 11,00: Tempo di riflessione personale e di lettura del messaggio.

Ore 11,30: Condivisione in gruppi internazionali:                 

                         - La presenzia di Maria nella mia vita.        

                         – Come vivere concretamente l’esperienza della Riconciliazione proposta da Maria a La Salette?

Ore 13,00: Pranzo

Ore 14,30: Momento sportivo: (per gruppi internazionali)

                        Calcetto / Pallavolo / Palla tennis

Ore 16,00: Caccia al tesoro a tema salettino

            Percorsi: 1.- La Costa / Colle / Pascigliano / Salmata

                             2.- Pascigliano /Colle / La Costa / Salmata

Ore 18,00: Eucaristia p. Silvano preparazione gruppo internazionale

Ore 19,30: Cena

Ore 21,00: Preghiera / Adorazione, stile di Taizé, (P. Piotr J.)

Ore 22,30. Silenzio

 

Sabato 1 agosto:

Ore 8,00: Colazione

Ore 9,00: Preghiera gruppo di Polonia

Ore 9,30: Lasciamoci riconciliare con Dio.                       Testimonianza (gruppo Ucraina)

                        Gesto:

Ore 11,30: Eucaristia p. Celeste, preparazione gruppo d'Italia

Ore 13,00: Pranzo

Ore 14:30 Momento sportivo: (per gruppi internazionali)

                        Calcetto / Pallavolo / Palla tennis

Ore 16,30: Strumento della sua pace (P. Heliodoro)

                        Consegna delle parole della preghiera di Francesco, tempo personale di riflessione, condivisione per gruppi, condivisione in gruppo grande.

                        Gesto:

Consegna del foglietto per l’esame di coscienza; le confessioni si faranno domani nel cammino ad Assisi.

Ore 19,30: Cena

Ore 21,00: Rosario e fiaccolata con la gente del posto alla fine momento di festa insieme.

Ore 22,30: Silenzio

 

Domenica 2 agosto:

Ore 6,00: Partenza per Assisi con possibilità di confessioni itineranti nel primo tratto del cammino;

Sosta nel Santuario della Madonna dei Tre fossi

Continuiamo per Assisi

Ore 12,30: Arrivo ad Assisi e pranzo a sacco.

Visita di san Damiano/santa Chiara e san Francesco per arrivare a Santa Maria degli Angeli quando arrivano i gruppi di giovani per il perdono.

18,00 Messa "celebrazione del perdono di Assisi" vescovo d'Assisi

Ore 20,00: Pizza per tutti.

Ore 22,30: Rientro a Salmata e Silenzio.

 

Lunedì 3 agosto:

Ore 9,00: Colazione

Ore 9,30: Preghiera gruppo di Francia

Ore 10,00: è dando che si riceve.

            Testimonianza gruppo francese

            Gesto:

Ore 11,30: Condivisione in gruppi internazionali:          

- l’esperienza del perdono di Assisi                                                            

- Sii rivoluzionario, scegli come Maria e Francesco la pace

Ore 13,00: Pranzo

Ore 14,30: Tour culturale Cavi di Frasassi

Ore 19,00: Eucaristia di chiusura. p. Henryk preparazione gruppo di Polonia

Ore 20,00: Cena

Ore 21,30: Valutazione dell’esperienza, gesto di invio

                     Polonia 2016.

Ore 23,00: Silenzio

 

Martedì 4 agosto:

Ore 7,30: colazione e saluti.

Ore 8,00: Saluti e partenza.

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La nostra missione, in quanto comunita' religiosa, non differisce da quella di Gesu' o da quella della Chiesa che cerca di incarnare la sua missione nel mondo contemporaneo: proclamare in modo efficace il Regno di Dio, essere canali dell'amore salvifico di Dio e messaggeri di speranza nella nostra societa'. I punti seguenti non possono non essere menzionatI.

1. Essere un Missionario di Nostra Signora di La Salette non significa ricevere una missione diversa dal Vangelo o dalla Chiesa, ma da' unita' alle nostre vite e attivita'. Ci consideriamo dei riconciliatori e crediamo che il mondo abbia un grande bisogno di conoscere la speranza che il nostro messaggio contiene. Attraverso la meditazione e la preghiera ritorniamo all'evento di La Salette al fine di lasciarlo inspirare le nostre vite e i nostri ministeri.

2. "Missione" e' un termine molto piu' ampio che ministero. In quanto Missionari di La Salette ci impegnamo in svariati ministeri. Quanro portiamo ad ognuno di essi e' l'invito alla conversione e riconciliazione, che eccheggia l'invito di Nostra Signora alla Santa Montagna.

3. In quanto membri di una comunita' religiosa abbiamo realizzato che la nostra missione si esprime non soltanto neI vari ministeri che ci vedono impegnati, ma anche nella maniera con cui viviamo come fratelli. Il modo con cui ci trattiamo, il modo con cui interagiamo con il popolo di Dio e la maniera con cui viviamo I, nostro pellegrinaggio su questa terra - tutto questo viene rivisitato alla luce dell'evento di La Salette per essere maggiormente illuminato. La testimonianza, pertanto, e' una parte importante della nostra missione, e cerchiamo non soltanto di predicare un messaggio di riconciliazione, ma di esprimerlo anche nelle nostra vita comunitaria.

4. Un'area di crecita riguarda la consapevolezza dell'importanza del laicato. Abbiamo preso conoscenza di noi stessi come dei partners con i laici in una e medesima missione, di modo che questi non sono dei meri recioienti di quanto predichiamo, ma dei compagni di predicazione. Molti di loro sono convinti quanto noi dell'importanza del messaggio di riconciliazione. Pertanto essi lasciano che le loro vite siano plasmate dalla spiritualita', dal carisma e dalla missione di La Salette.

5. Essendo una congregazione internazionale, percepiamo le parole conclusive di Maria nel suo messaggio come un invito ad apprezzare la nostra missione a livello mondiale. Anche se siamo, chiaramente, sempre incarnati nella cultura e nel paese in cui siamo chiamati a servire, continuiamo a mantenere il nostro cuore aperto a quanto accade nel mondo. Possiamo essere chiamati a servire in un paese non nostro, e per questo la cultura e I ministeri possono essere diversi, ma la missione rimane sempre la medesima.

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Quando il Concilio Vaticano Secondo promulgo' il documento riguardante il rinnovamento della vita religiosa (Perfectae Caritatis), esso mise in atto un processo in cui i vari istituti religiosi vennero invitati a ritornare ai loro rispettivi fondatori o fondatrici e a riscoprire quanto aveva dato nascita ai loro instituti. I fondatori dei vari instituti incarnarono un'intuizione particolare tratta dal Vangelo, dalla persona di Gesu' e/o dalla chiesa che determino' azioni specifiche (la cura dei poveri, l'educazione dei bambini, l'assistenza ai moribondi, il ritiro in luoghi solitari per dedicarsi alla preghiera ...) a beneficio degli altri. Questo "quid" particolare fu chiamato carisma, termine preso a prestito da San Paolo (vedi, per esempio 1Cor 12, 4). San Paolo fa riferimento ai doni o grazie elargiti ad individui per il beneficio di tutta la chiesa.


Il ritorno ai propri fondatori e fondatrici ha dato l'occasione ai religiosi di entrare in contatto con il particolare carisma che fu alle radici della loro fondazione. Noi Missionari di Nostra Signora di La Salette, anche se riconosciamo il ruolo importante del Vescovo di Grenoble (Monsignor De Bruillard) per la nostra esistenza, ritorniamo all'evento dell'apparizione di Nostra Signora a La Salette al fine di comprendere cio' che siamo chiamati ad essere e a fare. Il messaggio di Nostra Signora di La Salette certamente richiama quello di San Paolo quando scrive, "Siate riconciliati con Dio ... Ora e' il tempo favorevole (2Cor 20b e 6, 2)." Anche se Nostra Signora non ha mai utilizzato il termine riconciliazione nel suo messaggio ai due pastorelli, Ia parola riconciliazione e' implicita nell'invito alla conversione di cui ha frequentemente parlato. E non a caso, poco tempo dopo l'apparizione si inizio' a rivolgersi a lei nelle preghiere con il titolo di "riconciliatrice dei peccatori".

"Pertanto, noi Missionari di Nostra Signora di La Salette, consideriamo la riconciliazione il nostro carisma. Non rimpiazza il Vangelo o la Chiesa, ma provvede piuttosto la prospettiva da cui leggere le Scritture, oltre che uno slancio nei vari ministeri che svolgiamo. Riconosciamo Gesu' come colui che ha dato la sua vita per noi di modo che noi potessimo essere riconciliati con il Padre. Siamo impegnati in una grande varieta' di ministeri, anche se diamo un'attenzione particolare alla riconciliazione delle singole persone. Non siamo la sola comunita' religiosa ad avere questo carisma, e nemmeno vogliamo attribuirci una posizione particolare all'interno della Chiesa. Piuttosto, coniugato con l'apparizione, il nostro carisma vuole offrire tanto la motivazione che un punto focalizzatore per le nostre vite e per I nostri ministeri. (jgb).

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 formazione

"Formazione" e' un termine utilizzato per indicare lo studio e il percorso formativo volto a confermare una vocazione. Dal momento che viviamo in un mondo che esperisce veloci cambiamenti, siamo giunti alla conclusione che la formazione coinvolge un percorso che dura tutta una vita. Di conseguenza, parliamo del periodo di preparazione alla professione religiosa e/o ordinazione presbiterale come "formazione iniziale", mentre utilizziamo l'espressione "formazione permanente" per indicare un percorso di rinnovamento della propria vocazione. Nonostante questa basilare differenza, ogni programma formativo include studi accademici, percorsi di sviluppo umano, vita ministeriale e comunitaria, oltre che la famigliarizzazione con gli insegnamenti della Chiesa, sia universale che locale. Accanto a tutto cio', vi sono delle tematiche proprie alla spiritualita' La Salette: la storia della nostra Congregazione, la storia dell'Apparizione, studi Mariani e la teologia e la pratica della riconciliazione (cf. "Carisma").

Dal momento che la nostra Congregazione e' internazionale quanto alla sua missione, vi sono delle aspettative e/o opportunita' che promuovono tale coscientizzazione, tanto nella formazione iniziale che in quella permanente. Per esempio, prima della Professione Perpetua, tutti i membri che la richiedono si ritrovano insieme per un mese di preparazione. Tra le opportunita' offerte a quanti sono nella formazione permanente vi sono quelle proposte dal Santuario alla Santa Montagna di La Salette (Francia) e quelle proposte dalle singole Provincie della Congregazione. Detto questo, vogliamo anche sottolineare che, da ultimo, e' Dio a guidare la formazione, ovunque essa sia. Si tratta di un vero e proprio esercizio di fede, volto a discernere la presenza dello Spirito Santo. Che cosa Dio ci sta dicendo?

Come riconosciamo la, sua voce? Come rispondiamo? Il compito di quanti sono coinvolti nella formazione e' quello di tenere deste queste domande in tutti coloro che vi sono coinvolti. E questo richiama a quanto ha fatto Maria per il suo popolo a La Salette, chiamandoci ad essere coscienti e a rispondere alla voce di Dio. Ci ha assicurato che questo e' un percorso di conversione, e che tale conversione ci conduce a una pienezza di vita. A questo lavoriamo in tutti I nostri percorsi formativi. (JGB)

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El santuario de Ntra. Sra. de la Saleta de Siador debe su existencia a D. Francisco Mª de Rivas Taboada, nacido en Santiago de Compostela el 17 de octubre 1802, residió durante muchos años en la parroquia de Siador. Conoce D. Francisco el acontecimiento de la Aparición por la prensa y más en profundidad gracias a D. Narciso de Peñalver quien lleno de entusiasmo por propagar la Aparición dispuso que se tradujesen e imprimiesen miles de ejemplares de las obras referentes a la Aparición que se habían publicado en Francia. En 1862, D. Francisco, después de mantener una correspondencia intensa con D. Florencio Sanz, decidió con gran ilusión poner manos a la obra y establecer el culto de la Stma. Virgen María de la Saleta en la parroquia de Siador y en otros pueblos de Galicia.

El 25 de enero de 1863 se inicia en la capilla de Sestelo, enclavada en la parroquia de San Miguel de Siador, la novena a Ntra. Sra. de la Saleta ante una de las estampas que le había enviado el Sr. Sanz “pudiendo asegurar, según afirma D. Francisco en los Anales del Santuario de Siador, haber sido el primer culto que a la Reina de los Cielos se tributó en Galicia bajo la advocación de la Saleta”.

“La novena se celebraba por la noche, el tiempo estaba horroroso y las noches frías y oscuras, y sin embargo la concurrencia fue tan numerosa que no sólo asistieron los vecinos de esta parroquia de Siador, sino también muchos de la inmediata de Santa María de Cortegada”.

Vista la devoción de toda la comarca a Ntra. Sra. de la Saleta y especialmente la de los habitantes de la parroquia de Siador e inmediatas, y estimulado por algunas personas piadosas, D. Francisco María de Rivas decide proponer una subscripción con la cantidad que cada cual decidiese aportar para mandar construir un grupo de imágenes que representase la Aparición de María a los dos pastorcitos de la Saleta, y tributarle el debido culto en la iglesia parroquial de Siador. Con indecible entusiasmo la propuesta es aceptada.

El 26 de junio de 1864, la imagen de la Saleta con los pastores llega a la capilla de Sestelo, donde se celebra a las 12:00 la Eucaristía en la que participa con singular recogimiento una gran asamblea.

Una vez finalizadas las obras de un camarín en la parte lateral izquierda del templo parroquial, el 8 de abril de 1865 se traslada la imagen, donde permanecerá hasta 1926, año en que se coloca en el altar mayor, lugar en que actualmente es venerada.

La comunidad de Misioneros de la Saleta en Valladolid comienza en 1983 los contactos con el Obispo de Lugo, D. José Gómez González, para llevar a cabo el proyecto de atender el Santuario de la Saleta en Siador, proyecto que se hace realidad el 4 de marzo de 1984.

Al año siguiente de llegar a Siador se empiezan a adquirir terrenos que luego harán posible lo que hoy es zona de camping con las facilidades necesarias para que en los meses de verano asociaciones diversas y grupos puedan realizar acampadas y otras actividades.

La Comunidad de Siador al principio habitó en una pequeña casa enclavada en la parroquia. Después de un periodo de discernimiento se decidió construir un nuevo edificio que sirviera al mismo tiempo como residencia comunitaria y como centro para acoger a personas y grupos con inquietud espiritual. A finales de julio del 93, una vez obtenido del Ayuntamiento el permiso de edificar, se inician las obras. El acto simbólico de la colocación de la primera piedra se tiene el 20 de mayo de 1994. Aunque ya llevábamos meses viviendo en ella, fue el 2 de septiembre del 95 cuando se inaugura oficialmente la nueva residencia.

En la actualidad residen en ella los saletinos P. Gerardo Comeau, P. Amador Marugán, P. José Catanga y Hno. Jaime Agüero, quienes, junto con la atención de la Parroquia-Santuario de Siador, tambien atienden otras parroquias de la zona.

En el ayuntamiento de Silleda fue y sigue siendo grande la devoción a Ntra. Sra. de la Saleta, que se manifiesta cultualmente sobre todo cada año el 19 de septiembre y durante la novena que precede a este día celebrada mañana y tarde. Dentro de la misma es muy concurrida la procesión de antorchas que se realiza el día 17.
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En noviembre de 2001 se crea la “Fundación Santuario de Nuesta Señora de la Saleta de Siador”, con personalidad jurídica. Su socio fundador es D. Roberto-José Rivas, descendiente de D. Francisco-María de Rivas, a quien, como ya se ha señalado, se debe el culto a Ntra. Sra. de la Saleta en Siador y en buena parte de Galicia.

La finalidad de la Fundación es la difusión saletina, el impulso del Santuario y cuanto concierne al mantenimiento, reparación y conservación del mismo y de su entorno ambiental; finalidad que no se ha quedado en el papel. Hasta la fecha gracias a la Fundacción se han llevado a cabo, entre otras, importantes restauraciones en el templo, así como la iluminación externa del mismo; así mismo, la reparación y acondicionamiento de edificaciones en la plaza de la iglesia.

Se debe, también, a la Fundación una estatua de Ntra. Sra. de la Saleta de gran tamaño, en bronce; y otra, en piedra, ubicada en una robleda de dos hectáreas, que linda con el Santuario, y adquirida por la Fundación para servicio del mismo en el 2006.

Su contribución a la celebración del Año jubilar ha sido decisiva, siendo de destacar, principalmente la exposición “Silleda en el siglo XIX” con sus tres Salas, “Civil”, “Saleta” y “Arte Sacro” durante los meses de junio a agosto de 2014, y las publicaciones y muy interesantes conferencias que con este motivo se impartieron.
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A principios de los 90, la Fraternidad saletina de Siador va cogiendo fuerza como grupo de seglares con la finalidad de vivir la vida cristiana bajo el prisma de la Reconciliación desde el Evangelio y a la luz de la Aparición y el Mensaje de Ntra. Sra. de La Saleta.

Sus Estatutos son aprobados por el Obispo de Lugo, D. José Gómez González, en septiembre de 1993. En ellos se indica que la Fraternidad pretende que los asociados tengan espíritu misionero siendo miembros activos de la Iglesia y ciudadanos comprometidos orando y trabajando para ofrecer reconciliación.

A lo largo del año se realizan diversas actividades: la Asamblea General al inicio de cada curso, retiros, Día del Fraterno, peregrinaciones-excursiones, envío de hojas informativas y de reflexión, visitas a otros santuarios marianos y saletinos... Mediante apadrinamientos se ayuda a niños necesitados de países en vías de desarrollo.
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Con ocasión del 150 aniversario del culto a María bajo la advocación de Ntra. Sra. de la Saleta en Siador, acabamos de celebrar un Año jublilar saletino, inugurado por Mons. Alfonso Carrasco, obispo de nuestra diócesis de Lugo, en la Eucaristía solemne del 19 de septiembre de 2013 y clausurado con la Coronación canónica de la imagen de Ntra. Sra. de la Saleta el 19 de septiembre de 2014.

A lo largo del Año jubilar hemos tenido como objetivo y seguimos teniendo en la actualidad lo expresado en la oración propia de dicho Año: - Que el eco de las palabras de María dirigidas a su Pueblo, la Iglesia, a través de Maximino y Melaina, continúe resonando en este Santuario.
- Que su auxilio maternal se prolongue reavivando nuestra fe, reafirmando nuestra esperanza y consolidando nuestro amor.
- Que ella, compañera fiel de nuestro peregrina, que con corazón maternal sale a nuestro encuentro, nos ayude a acercarnos más a su Hijo Jesús, a amarlo por encima de todo.
- Que descubramos, según el mensaje de su aparición misericordiosa, en la oración confiada, en la Palabra acogida, en la Eucaristía celebrada, en la penitencia practicada, la grandeza de la vida de su Hijo, la inmensidad de su amor, la maravilla de su salvación, y, jubilosos, ensalcemos su Nombre.

En fin, que ella inspire y aliente nuestras acciones, encuentros y celebraciones para que todo contribuya a ser más hijos del Padre y hermanos en Cristo, unidos por el amor del Santo Espíritu.

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    wielkanoc2012 zoomNon abbiate paura, è risorto. Vi precederà in Galilea”

( Mc 16, 6-7)

“E’ la vostra vita che deve parlare, una vita dalla quale

traspare la gioia e la bellezza del vivere il Vangelo e di seguire Cristo”

( Francesco, Lettera ai consacrati, n.1)

Carissimi Confratelli,

Buona e Santa Pasqua a tutti!

Che la luce della Risurrezione illumini la mente, il cuore e le scelte di ognuno in questo anno dedicato alla Vita Consacrata.

Se la Quaresima, appena conclusa, ci ha spronato a guardare dentro di noi per scoprire le ragioni profonde e ultime della nostra storia di uomini e di religiosi, la Pasqua mette in noi la certezza che Dio non viene mai meno alle sue promesse, che una vita nuova è ancora possibile e “che Dio continua sempre a porsi come guida del nostro cammino”.

L’anno della Vita Consacrata che stiamo vivendo ci invita a ringraziare e lodare il Signore per il dono della vita Religiosa e a far <memoria della fede>. Questa ci offre radici di continuità e perseveranza: una identità forte per riconoscerci parte di una vicenda, di una storia. La rilettura della fede del cammino percorso non si ferma ai grandi eventi, ma ci aiuta a rileggere la storia personale, scandendola in tappe efficaci” e aiutandoci a scoprire come le orme di Dio, lungo il cammino della nostra vita, si confondano con le nostre. ( cfr. Scrutate, 5 Civcsva) .

Continuiamo a lasciarci interpellare dalla Parola di Dio e dall’urgenza e necessità di mettere sempre più al centro della nostra vita la Persona di Cristo. Questi due elementi possono davvero “ essere garanzia di autenticità e di qualità per il presente e per il futuro della nostra vita di consacrati” (cfr.Scrutate, 7 CIVCSVA).

La Pasqua ci chiama a divenire testimoni gioiosi della persona di Cristo e della sua Risurrezione e ad essere annunciatori coraggiosi della sua Parola. Tutto questo fa parte del DNA della nostra spiritualità salettina che normalmente riassumiamo in una parola: riconciliazione.

“ Testimone del Vangelo – ricorda papa Francesco – è uno che ha incontrato Gesù Cristo, che lo ha conosciuto, o meglio, si è sentito conosciuto da Lui, riconosciuto, rispettato, amato, perdonato e questo incontro lo ha toccato in profondità, lo ha riempito di una gioia nuova, un nuovo significato per la vita. E questo traspare, si comunica, si trasmette agli altri ” ( Francesco, Discorso al MAC, < 29 marzo 2014> ).

L’incontro con Cristo ha veramente cambiato o sta cambiando la mia e la nostra vita? Possiamo davvero anche noi dire che siamo risorti con Cristo?

Viviamo con intensità la gioia della Pasqua e non lasciamocela rubare da nessuno.

Il prossimo 8 dicembre, con l’ apertura della Porta Santa della basilica di S. Pietro, inizierà un Anno giubilare straordinario dedicato alla misericordia nel cinquantesimo della chiusura del Concilio Vaticano II. Papa Francesco il 13 marzo scorso ha accompagnato l’annuncio di detto evento, con queste parole: “ così tutta la Chiesa in questo Giubileo potrà trovare la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio con la quale siamo chiamati a dare consolazione a ogni uomo e a ogni donna del nostro tempo” ( Francesco, 13 marzo 2015 ).

Noi Missionari de la Salette non dobbiamo che rallegraci con il Papa che ci ricorda come la misericordia sia l’ essenza e il cuore del vangelo. Coniugare poi la riconciliazione e la misericordia nel ministero di ogni giorno sarà la missione che ognuno di noi e la nostra Congregazione si sforzeranno di realizzare durante tutto il prossimo Anno Santo.

Che la Vergine de La Salette, Madre della riconciliazione, ci accompagni in quest’anno della vita Consacrata a riscoprire le ragioni profonde del nostro essere religiosi in mezzo al popolo di Dio e della nostra appartenenza alla Congregazione. Nello stesso tempo ci aiuti a preparare il nostro cuore e la nostra mente ad accogliere come dono speciale l’Anno Santo della misericordia e di viverlo nelle nostre comunità e parrocchie alla luce del messaggio lasciatoci a La Salette.

p. Silvano Marisa MS

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