Pasqua di Risurrezione 2016
«Tutto in Lui parla di misericordia. Nulla in Lui è privo di compassione» (MV 8)
«Da quanto tempo soffro per voi!...e voi non ci fate caso» (Maria a la Salette)
Carissimi Confratelli,
sulla parete della nostra cappella di Roma, alle spalle dell’altare maggiore, sono state collocate due posters, uno a destra e l’altro a sinistra della statua lignea della Vergine, riproducenti il logo dell’Anno giubilare della Misericordia e quello del 170° dell’Apparizione. Inoltre sull’altare è stata posta una lampada in terra cotta, dono delle nostre Suore, anch’essa con il logo dell’Anno della Misericordia. Vogliono essere per tutti noi un richiamo giornaliero a percorrere, con la Chiesa, il cammino giubilare nel segno della Misericordia, e in quanto salettini a vivere la vita di comunità e il servizio alla Congregazione e al popolo di Dio nella fedeltà al carisma di riconciliazione che fonda le sue radici nell’Apparizione de La Salette di cui quest’anno si celebra il 170° anniversario.
Questi due eventi giubilari non sono in conflitto o in concorrenza tra di loro ma anzi si coniugano a vicenda completandosi in modo armonico e solidale. Il messaggio de La Salette, infatti, ci ricorda che le lacrime di Maria non sono lacrime di disperazione bensì di misericordia. Sono lacrime che rivelano la “compassione” di Dio nei confronti dei suoi figli peccatori ma pur sempre amati d’un amore mai venuto meno nonostante la ripetuta incoerenza di vita e l’alleanza tradita. Sono lacrime che parlano di speranza e di redenzione evocando così la possibilità di una vera e promettente rinascita umana e spirituale per tutti coloro che si lasciano abbracciare dalla misericordia del Padre.
L’anno giubilare si rivelerà un momento di grazia se saremo disposti a riscoprire in noi stessi ciò che davvero deve fare la differenza nella nostra vita religiosa: provare, cioè, nel nostro vivere insieme e nel nostro ministero, a raccontare ogni giorno quel Dio bello che si è rivelato in Gesù Cristo. Per noi religiosi ciò che è importante non sono i soldi, il benessere, la ricerca di una vita facile e comoda ma vivere piuttosto con coerenza, fedeltà e nella gioia come Gesù stesso ha vissuto la sua missione in mezzo a noi. E’ lui il modello a cui dobbiamo ritornare per “rifondare” la nostra vita religiosa e salettina, personale e comunitaria.
Anche noi, come la Chiesa tutta, dobbiamo sentirci “in uscita”. Papa Francesco non smette mai di ricordarcelo. Il Giubileo è un’occasione provvidenziale per modificare non solamente le nostre abitudini pastorali ma anche per vedere ciò che dobbiamo cambiare nella nostra vita personale e al limite migliorare quella comunitaria. Il rinnovamento deve partire comunque sempre da noi e dalle nostre comunità.
Nella terza lettera circolare che la Congregazione dei Religiosi ha inviato ai consacrati nel mese di dicembre 2015, intitolata “Contemplate”, vengono messi in evidenza tre atteggiamenti (verbi) che dovrebbero caratterizzare la vita di ogni religioso in modo particolare in quest’anno di grazia. Invito voi e me stesso a farli calare nella nostra realtà quotidiana.
il primo atteggiamento è: cercare . Esso comporta fatica, impegno, costanza e la disponibilità a sfidare la notte e i suoi pericoli. Come dice papa Francesco: «La contemplazione, e noi potremo aggiungere la vita spirituale, «è intelligenza, cuore, ginocchia». Il nostro contesto storico-civile non è dei più favorevoli. E’ un tempo di naufragio e di caduta, di indifferenza e perdita di gusto. E’ indispensabile essere consapevoli di questo disagio e del fatto che la vita cristiana e di conseguenza quella religiosa, impone una purificazione e una elevazione ben lontane dalla cultura prevalente. Per essere «pellegrini in profondità» bisogna risvegliare l’inquietudine e la forza della domanda al fine di «incamminarsi con coraggio e determinazione verso Cristo per centrare la vita in Lui». (Testimoni, n.1 gennaio 2016, pag. 14).
Il secondo atteggiamento è: dimorare. Siamo chiamati ad un processo di conversione continua che può essere minacciato concretamente dal venir meno della tensione nella vita dello Spirito a favore di un attivismo che inaridisce il cuore fino a giungere alla mondanità spirituale. Questa «si nasconde dietro apparenze di religiosità e persino di amore alla Chiesa; consiste nel cercare, al posto della gloria del Signore, la gloria umana e il benessere personale» (Francesco, EG 93). «La vita interiore esige l’ascesi del tempo e del corpo, chiede silenzio come dimensione in cui dimorare; invoca la solitudine come essenziale momento di purificazione e integrazione personale; chiama alla preghiera nascosta, per incontrare il Signore che abita nel segreto e fare del proprio cuore la cella interiore» (Contemplate, 38).
Il terzo atteggiamento è: formare. Il frutto della formazione spirituale dovrebbe essere l’impegno a vivere la prossimità della misericordia, la vicinanza dei volti. Il passaggio, cioè, dalla contemplazione della croce alla visione dei molti crocifissi della storia e alle vittime della violenza, che «quasi altri cristi, pendono umiliati». Il cuore del cristiano e quello del religioso in particolare, sono cuori che vedono e contemplano i volti e la natura che li circonda. In altre parole sono cuori che sanno leggere e decifrare nei segni dei tempi le silenziose tracce del divino nella nostra storia di ognuno e nel mondo.
C’è davvero di che riflettere per arrivare a dare alla nostra vita religiosa personale e comunitaria un colpo d’ala e un’impronta nuova…
A nome anche dell’Amministrazione Generale, desidero porgere a tutti voi, cari giovani in formazione, novizi, studenti, fratelli e sacerdoti, ovunque siate e in qualunque situazione viviate, i miei fraterni e religiosi auguri di Buona e Santa Pasqua di Risurrezione. Il Signore risorto riempia della sua luce la vostra vita e della sua gioia il vostro ministero volto a curare ed ad alleviare le ferite di questo mondo nello spirito della riconciliazione e della misericordia.
Voglio estendere questo augurio pasquale anche a tutti i Laici Salettini presenti nelle varie Province che a diverso titolo collaborano con noi nell’annuncio del Vangelo sotto lo sguardo materno della Bella Signora de La Salette. Auspico che la nostra comune missione in seno alla Chiesa e alla Congregazione faccia crescere in ognuno una consapevolezza sempre più motivata e gioiosa di far parte di una grande realtà che ci abbraccia tutti, vale a dire la nostra “famiglia carismatica salettina”.
BUONA PASQUA a tutti!
Fraternamente vostro,
Silvano Marisa, MS
Alcune notizie da Roma
- Dato che il P. Henryk è stato nominato parroco della nostra parrocchia di Roma, si è reso necessario pensare ad un altro Procuratore presso la Santa Sede. Il Consiglio Generale, quindi, ha provveduto a sostituirlo nominando a questo incarico il P. Belarmino Tchipundukwa, attuale Segretario Generale.
- Sono state inoltre approvate sia la preghiera ufficiale della Congregazione per le Vocazioni e quella per il Capitolo Generale 2018. I due testi saranno inviati a breve ai Segretari Provinciali con preghiera di comunicarle a tutti i religiosi perché vengano utilizzate nei vari momenti di preghiera sia personale che comunitaria.
Per quanto concerne il Distretto di Myanmar, sono state approvate le seguenti decisioni prese dal Consiglio Distrettuale: 1) P. Nicodemus Aung Than Aye, Direttore dei Teologi e Responsabile dell’animazione vocazionale; 2) P. Valentine San Tun, Maestro dei Novizi e segretario del Distretto.
• Dal 26 al 28 febbraio si è tenuta la riunione di un comitato ristretto, formato dai PP. James Henault (USA), Adilson, Henryk, Silvano e da tre Laici Salettini provenienti da Francia e Italia: Anne Héritier, Françoise Magnin e Ginetta Orsini per la preparazione del 2° Incontro Internazionale LS che avrà luogo dal 30/09 al 09/10 al santuario de La Salette (Francia). I risultati di quest’incontro saranno comunicati quanto prima a tutta la Congregazione e ai Laici salettini delle singole Province.
P. Silvano Marisa MS
Dal 23 al 26 gennaio a Mendiolaza, provincia di Cordoba, si è svolta l'Assemblea Capitolare dei Salettini della Regione Argentina-Bolivia. Nel primo giorno d'assemblea, alla quale hanno partecipato 12 membri professi perpetui, è stato eletto padre Alfredo Daniel Velarde MS (al centro)come nuovo Superiore Regionale. Don Velarde, di 62 anni, è stato eletto per un mandato di tre anni e va a sostituire don Roberto Butler, attuale Superiore Regionale.
Padre Velarde è membro della Commissione Internazionale per la Pace e la Giustizia della Congregazione salettina; è stato parroco presso la chiesa "N.S. del Perpetuo Soccorso" a Termas de Rio Hondo, nei pressi di Santiago del Estero; e negli ultimi tre anni ha servito come Vicario regionale.
Il Consiglio regionale che accompagnerà padre Velarde nella guida pastorale della Regione Argentina-Bolivia è composto anche da padre Norman Butler MS, 67enne, (a destra) eletto come Vicario; e padre Julio Fernando Altamiranda MS, (a sinistra) di anni 46, in qualità di Consigliere.
I primi Missionari Salettini arrivarono in Argentina il 12 ottobre 1936. Oggi la Congregazione conta 6 comunità in Argentina: tre nella provincia di Cordoba, due nella provincia di Santiago del Estero e una in quella di Santa Fe.
Nuovo Consiglio Provinciale eletto durante il Capitolo a Bangalore 27-30 Gennaio.
Sulla foto a sinistra:
P. Rojan Cheriyadan MS (Viccario Provinciale)
P. Roy Parayil MS (Provinciale)
P. Benny Thadathilkunnel MS (Consigliere Provinciale)
Parrocchia Nostra Signora de La Salette Roma.
Abbiamo nuovamente attivato il sito internet della parrocchia. Vi invitiamo a visitarlo: si può raggiungere non solo con il computer, ma anche con i telefoni e i tablet; l'indirizzo è www.lasaletteroma.it
"Abbiamo trovato nella rete su You Tube alcuni presentazioni video riguardanti "il mondo salettino"
Questa volta vi invitiamo a vedere:
1. La Salette Shrine Drone Aerial and East Boston Madonna Shrine
2.Procession of statue of Our Lady of La Salette Paete, Laguna, Philippines
3. Sanktuarium Saletyni ( Sanctuaire La Salette ) Dębowiec 38-220 Poland
4. Street Dance Competition and Showdown Competition
Brgy. Muzon, City of Jose Del Monte, Bulacan
5. Le restauration Août 2015 - La Salette
e molti altri ....
vedi nella finestra VIDEO.
informatevi anche dei altri film, le metteremo alla lista.
Santo Natale 2015
Felice Anno Nuovo 2016
Roma, 10 dicembre 2015
“Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. E’ l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro” (MV, 2)
Cari Confratelli,
la celebrazione del S. Natale mi offre l’occasione anche quest’anno di raggiungere ognuno di voi, ovunque siate, per porgervi gli auguri più sinceri e fraterni di Buone e Sante Feste anche a nome del Consiglio Generale. Il Natale ci ricorda il dono che Dio ci ha fatto di se stesso nella persona di Gesù. La nostra vita, a partire da questo straordinario evento e in quanto abitata dalla presenza del divino, assume le caratteristiche di una speciale grazia che siamo invitati ad accogliere e custodire non egoisticamente bensì a condividere ogni giorno con gli altri. Dio ha rivelato il suo volto di Padre misericordioso nel Bambino di Betlemme nato tra l’indifferenza e il rifiuto di molti. La sua non è stata una venuta trionfale ma segnata da umiltà, semplicità, nascondimento e silenzio.
Desidero che questi voti augurali giungano anche ai tanti nostri giovani in formazione che si stanno preparando a servire la causa del Vangelo nello spirito della Riconciliazione; ai confratelli malati e anziani che vedono venir meno le loro energie fisiche ma di cui noi tutti apprezziamo la testimonianza di vita e la fedeltà alla Congregazione; a coloro che stanno vivendo momenti di incertezza nella vita comunitaria e ministeriale; ai numerosi “Laici salettini” che, guidati dal messaggio della Vergine piangente, desiderano costruire con noi la grande “famiglia carismatica salettina”.
Il Natale di quest’anno è segnato da alcuni eventi ecclesiali che, toccandoci da vicino, come Missionari de La Salette, possono diventare una buona occasione non solo per lodare il Signore ma soprattutto per riaffermare con rinnovata determinazione il nostro attaccamento e amore alla Chiesa e anche per riappropriarci dei valori che sono alla base della nostra vita religiosa, comunitaria e carismatica. Essi sono:
+ L’apertura della Porta Santa che ha segnato l’inizio dell’Anno giubilare della Misericordia, pur nella sua semplicità, ci dice quale debba essere l’atteggiamento che dovremmo assumere durante quest’anno del tutto speciale per il Popolo di Dio: aprire il nostro cuore alla tenerezza, alla misericordia, alla riconciliazione. “Papa Francesco vuole che prendiamo coscienza che la misericordia non deve essere vista solamente come un puro atteggiamento pastorale ma soprattutto come l’essenza stessa del Vangelo. Il Papa ha sempre considerato e continua a considerare la misericordia come il fulcro spirituale e il fondamento della gioia che nasce dal Vangelo di Gesù, come egli scrive nella sua Esortazione “Evangelii Gaudium”. Dato che Dio è misericordioso, Gesù di Nazareth ha sempre raccomandato ai suoi discepoli: <Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre>” (cfr. Tommaso Stenico, Il Giubileo della Misericordia, 2015). Sarà proprio questa la Parola evangelica che ci accompagnerà, illuminando le nostre menti, i nostri cuori e il nostro ministero durante tutto quest’anno.
Come tutta la Chiesa anche la nostra Congregazione, con le sue comunità, le parrocchie da lei servite, le associazioni e i movimenti da lei animati, è chiamata ad essere un’“oasi di misericordia” (Papa Francesco, MV, n. 12 ). Invito ogni Provincia a discernere le modalità da metter in atto perché questo auspicio si concretizzi a tutti i livelli, a partire da quello personale e comunitario. In questo cammino saremo coinvolti tutti, nessuno escluso. Ognuno di noi sarà chiamato a vivere nella gioia la certezza di essere sempre oggetto di misericordia da parte del Padre. Senza questa esperienza personale tutti i nostri discorsi su Dio e sulla sua misericordia nei confronti di ogni singola persona, non sono degni di credibilità e di conseguenza diventano una palese e nociva contro testimonianza
+ Ricordo a tutti con piacere che il vescovo di Grenoble ha stabilito di aprire “La porta della Misericordia” anche al santuario de La Salette (Francia) in quanto meta di tanti pellegrini provenienti dai quattro angoli del pianeta. La solenne cerimonia avrà luogo il 19 marzo 2016 nella solennità di S. Giuseppe. Tutto il Consiglio Generale e i partecipanti alla PPP saranno presenti.
+ La celebrazione del 170° dell’Apparizione è un altro evento che ci accomuna tutti. Infatti quanto è accaduto il 19 settembre 1846 è alla base della nostra vocazione e missione nella Chiesa. Auspico che la decisione n. 3 del CdC di Luanda 2015, concernente l’anniversario venga puntualmente messa in atto a livello di ogni Provincia e comunità. Questo impegno ci aiuterà a prendere maggiormente coscienza del nostro essere missionari di riconciliazione in un mondo bisognoso di misericordia e di perdono in quanto profondamente ferito da discordie, divisioni e guerre.
Nel suo recente viaggio in terra africana nell’omelia tenuta nella cattedrale di Bangui (29/11/2015) Papa Francesco ha chiesto con forza ai cattolici di essere “ artigiani di perdono, specializzati della riconciliazione, esperti della misericordia”. In questo invito vedo il senso della nostra presenza salettina nella Chiesa di oggi. Per questo incoraggio tutti a fare proprio questo messaggio come se fosse rivolto ad ognuno di noi personalmente.
Sono lieto di sapere che numerose iniziative sono state programmate nelle varie Province per celebrare questa fausta ricorrenza. Mi auguro che esse riflettano il profondo desiderio di tutti noi di far conoscere maggiormente l’attualità del messaggio di riconciliazione della Bella Signora, di rafforzare il senso di appartenenza alla nostra famiglia religiosa e infine di invogliare i giovani a divenire Missionari de La Salette, per condividere con noi le gioie, le sfide e le speranze legate all’annuncio del Vangelo nel mondo di oggi.
E infine chiedo a tutti di ricordare nella preghiera le Province dell’Angola e dell’India e la Regione dell’Argentina che nel prossimo mese di gennaio si raduneranno per celebrare i loro capitoli di elezione.
Che il Bambino Gesù che accoglieremo a Natale come il Dio fatto Uomo, porti nel cuore di ognuno pace, gioia e serenità e faccia delle nostre comunità delle vere “oasi di misericordia”.
A nome del Consiglio Generale e mio personale, tanti cari Auguri di Buone e Sante Feste Natalizie e Felice Anno Nuovo 2016!
Fraternamente vostro,
P. Silvano
News dalla casa Generalizia
Novembre è stato un mese ricco di avvenimenti che hanno movimentato la vita della Casa Generalizia.
Il 4 dicembre P. Joe, Consigliere Generale, è partito per una decina di giorni per il santuario de La Salette allo scopo di incontrare la comunità internazionale prima della sua dispersione per le meritate vacanze invernali. Il suo ministero di Superiore locale inizierà ufficialmente il 1 gennaio 2016.
Il giorno 8 Dicembre inizia l’anno della Misericordia, un anno che deve coinvolgerci particolarmente perché a La Salette Maria ci propone il volto ricco di misericordia di Dio attraverso il Crocifisso/Risorto. Gesù ha detto: “chi vede me vede il Padre”. Due grossi pregiudizi svalutano la misericordia nella cultura moderna; il primo è che venga a ridurre o mitigare la giustizia e il secondo è di associarla ad un condono generale o grande amnistia. Occorre ripensare il significato della misericordia riscoprendo e riponendo al centro della vita il Vangelo, come dono liberante e come esperienza di amore condiviso.
La Misericordia è la giustizia di Dio e supera il perdono, è “l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro; la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita; è la via che unisce l’uomo a Dio… È l’architrave che sorregge la vita della Chiesa” (M.V. nn 2 e 10).
Carissima, carissimo,
la porta Santa si è aperta e così siamo entrati nel Giubileo straordinario della Misericordia per sperimentare l'amore di Dio che consola, perdona e dona speranza. Dinanzi alla gravità del peccato, Dio risponde con la pienezza del perdono. La misericordia sarà sempre più grande di ogni peccato, e nessuno può porre un limite all’amore di Dio che perdona.
La festa dell’Immacolata è la prova evidente che il progetto di Dio è Misericordioso perché ci presenta la prima creatura che Lui ha preservato dal peccato. Dopo il peccato di Adamo ed Eva, Dio non ha voluto lasciare l’umanità sola e in balia del male. Per questo ha pensato e voluto Maria santa e immacolata nell’amore, perché diventasse la Madre del Redentore dell’uomo.
Dinanzi alla gravità del peccato, Dio risponde con la pienezza del perdono. Maria Immacolata, la nuova Eva che deve partorire il nuovo Adamo, Gesù Cristo, è una luce che dà gioia al cuore, alimenta la speranza e, quest’anno, spalanca la Porta Santa della Misericordia. Tutti possiamo correre verso il Padre proclamando che noi siamo figli amati e che niente e nessuno può strapparci dalle sue braccia amorose.
Il NATALE di Cristo, coinvolge in un unica festa Gesù, Maria, e anche Giuseppe. Il progetto del Padre prende letteralmente corpo, diventa concreto, verificabile, riempie il cuore di ogni uomo di quell’unica “pace” che da' senso alla vita qui, ora e poi, per sempre, nell’eterna comunione con Lui. L’azione dello Spirito Santo nel grembo di Maria, sua sposa, ha dato vita al corpo di Cristo.
Quel corpo umano che gli permetterà di vivere come noi, con noi, ma soprattutto “per noi” fino al gesto supremo dell’amore obbediente che si immola sulla croce. Quel corpo risorto che alimenta la nostra fame di eternità nel farsi cibo eucaristico. Quel corpo mistico di cui facciamo parte come cellule vive che Lui riunisce in fraternità.
Il Natale è la manifestazione della gratuita tenerezza di Dio Padre, fatta carne; è la trasparenza della sua indomita, generosa misericordia. La nascita a Betlemme rivela che il Figlio non vuole dominare la storia da posizioni di potenza, ma la vuole abitare nella semplicità di una famiglia povera; non vuole dominare con tattiche di forza, ma perseguire la concordia con strategie di non-violenza. Chiediamo allo Spirito Santo di far nascere Cristo nei nostri cuori, per crescere in santità, finché saremo giunti alla perfezione, a misura dell'infinita grandezza di Cristo che riempie l'universo.
Questo è l'augurio natalizio per te che leggi, per i tuoi familiari, per tutti da parte mia e dei miei collaboratori nella segreteria e collaborano con me. Padre Celeste Cerroni ms
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L'APPARIZIONE DE LA SALETTE EVENTO DELLA MISERICORDIA DI DIO