Lettera - Pasqua 2024
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I LAICI MEDITANO IL MESSAGGIO 10/14

Invito alla preghiera
“Fate bene la vostra preghiera, figli miei?”
E’ una domanda semplice che Maria, a La Salette, come solo una mamma premurosa può fare, rivolge a Massimino e Melania. E loro senza imbarazzo rispondono la verità: “Non sempre, Signora”. E’ la domanda che Maria fa oggi ad ognuno di noi: “e tu preghi?” E’ il richiamo di Maria alla preghiera personale, Lei che è stata sempre abituata a custodire e meditare tutti gli avvenimenti di cui è stata partecipe sa, meglio di chiunque, quanto è importante la preghiera. Pregare è rispondere all’amore di Dio, è andare alla ricerca di Dio, è riconoscere che siamo suoi figli, sue creature, è prendere coscienza che Dio ci ascolta.
Quando l’uomo si desta dal suo delirio di onnipotenza e prende coscienza dei suoi limiti e della sua vulnerabilità, sente la necessità di pregare e questo avviene in tutti i popoli e per tutte le religioni. Preghiamo quando le cose vanno bene per ringraziare e per chiedere soccorso quando vanno male.
Gli Apostoli stessi che vedevano il rapporto diretto esistente tra la straordinaria vita di Gesù e la sua profonda e costante preghiera gli hanno chiesto: “insegnaci a pregare” e Gesù lo ha fatto recitando quel capolavoro che è il Padre Nostro.
Maria ripete l’affettuoso “figli miei” ed aggiunge “bisogna proprio farla sera e mattino”. Quel bisogna colpisce.
Vivere senza pregare vuol dire non saper adoperare questo “dono” che può salvare il mondo. Bisogna desiderare di pregare e farlo, perché solo pregando si impara a pregare, ma… noi non abbiamo tempo! In realtà non manca il tempo ma la “condizione” per trovarlo.
A Dio che è il padrone del tempo dedichiamo solo qualche breve momento della nostra giornata.
E’ triste pensare che il frenetico ritmo in cui viviamo ci porti a diventare schiavi del tempo, a non riuscire a gestire e santificarne nemmeno una piccola parte da dedicare a Dio considerandolo una perdita di tempo.
Quando potete ditene di più
Spesso ci manca la capacità di rimanere soli per riflettere, per trovare Dio dentro noi stessi ed inserirLo nel quotidiano. Si è soliti dire che la preghiera santifica il tempo. La Vergine a La Salette ci dice perfino quando dobbiamo farla: “sera e mattino”. Lei stessa ci scandisce il tempo come fatica e riposo, come svegliarsi e dormire e, come vivere e morire perché senza preghiera si muore dentro.
La Madonna a La Salette non chiede grandi preghiere ma si accontenta solo di un “Pater ed un’Ave”, dell’essenziale. Chiede di pregare rivolgendosi a Lei, dimostrando così il suo amore e la sua potenza. Non per niente la chiamiamo: Virgo potentissima e Auxilium christianorum. La Vergine si accontenta di poco ma ci dice anche che: “quando potete fare meglio ditene di più”. Ma come pregare? Ci risponde il Vangelo: “Quando preghi entra nella tua camera e chiudi la porta, prega il Padre nel tuo segreto” (Mt 5, 6): Pregare sempre nel segreto del proprio cuore per rimanere uniti a Dio e trasformare tutta la vita in preghiera.
San Paolo dice che i fedeli a volte non sanno cosa sia utile chiedere perché si attui la volontà del Padre, ma lo Spirito suggerisce ciò che è più conveniente (cfr RM 8, 26-27). Le nostre preghiere devono essere fatte con l’umiltà di chi sente la necessità di ringraziare, di essere riconoscente. Purtroppo siamo usi pregare per chiedere ma poco per lodare e ringraziare Dio per tutto ciò che ci ha donato.
San Francesco pregava chiedendo”fede retta, speranza certa, carità perfetta, umiltà profonda, sapienza e discernimento”.

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